Mercoledì 4 ottobre la 3^A è andata a visitare la mostra di Caravaggio a Palazzo Reale a Milano.
La mattina alle 8 in punto eravamo pronti con i nostri zainetti, emozionati per l’imminente uscita.
Usciti dalla metropolitana, ci siamo trovati davanti al Duomo: con nostra sorpresa la piazza era gremita di forze dell’ordine. Era la festa della Polizia Locale, che celebrava il 157° anniversario della sua fondazione.
Abbiamo mangiato le nostre merende mentre ci recavamo a Palazzo Reale, dove abbiamo conosciuto Valeria, la nostra guida, che subito ci ha accompagnati a prendere gli auricolari per la visita.
LA STORIA DI CARAVAGGIO
Prima di entrare nel vivo della mostra, Valeria ci ha raccontato la vita dell’artista. Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, nacque a Milano nel 1571; aveva un carattere particolare, difficile: sappiamo che commise due omicidi.
I genitori si chiamavano Fermo e Lucia, quasi anticipatori della famosa coppia manzoniana!
Caravaggio ebbe committenti importanti e fortuna. I suoi quadri sono caratterizzati da un uso della luce innovativo: sono molto scuri e sembrano illuminati da fonti di luce esterne.
Purtroppo la sua personalità lo mise ben presto nei guai. Negli anni in cui visse a Roma commise un omicidio e fu, per questo, condannato al taglio della testa. A metterlo in salvo fu Filippo Colonna, che gli offrì asilo. Dal feudo dei Colonna riuscì a passare a Napoli e poi a Malta, dove ritrasse molti cavalieri. E cavaliere diverrà egli stesso.
Da Malta andò poi in Sicilia e qui lo raggiunse la notizia che Papa Paolo V lo avrebbe perdonato. Ma a Palo, dove ancora non sapevano della imminente grazia, venne fermato. Rilasciato, morì sulla spiaggia in preda alle febbri.
I SUOI QUADRI
Alla mostra abbiamo visto molti capolavori: Giuditta e Oloferne, Ragazzo morso da un ramarro, La buona ventura, Maddalena penitente, Riposo durante la fuga in Egitto, San Giovanni Battista, La Madonna dei pellegrini.
La guida ci ha spiegato anche il modo in cui dipingeva Caravaggio, chiamato lavorazione a risparmio, perché utilizzava sfondi scuri, per dover mettere poi solo le parti di luce.
CURIOSITÀ
Caravaggio nelle sue opere ritraeva persone vere, senza seguire l’immaginario comune. Per esempio, generalmente si pensa alla Madonna come a una figura elegante, bella e giovane, ma l’artista la raffigura come una donna normale, soggetta alla povertà e ai cambiamenti dell’età.
Interessantissimo scoprire una tecnica d’indagine artistica che, non pericolosa per i dipinti, è utile per capirne l’epoca, i materiali, i ripensamenti o eventuali disegni preparatori: i raggi X.
ALLA FINE…
La nostra visita si è conclusa con l’esperienza di un laboratorio: abbiamo disegnato con i pastelli a cera le parti illuminate di un volto ritratto e poi abbiamo acquerellato tutto di nero: inaspettatamente le parti dipinte del viso emergevano dalla luce.
Insomma, con materiali diversi, abbiamo utilizzato il metodo pittorico di Caravaggio.
E alla fine fine fine… tutti in pizzeria! Lilo Merendi 3A