Tutti ricorderanno il 3 maggio come la data in cui la Juventus sconfisse il Monaco nella semifinale di Champions League. Ma noi ragazzi di seconda media no!
Quel giorno, infatti, abbiamo messo in scena il nostro spettacolo teatrale intitolato “UE STORY”.
…Certo, scusate, stiamo correndo troppo: non si può mica cominciare un film dai titoli di coda!
Quindi, procediamo con ordine.
Tutto iniziò a dicembre con un coro di “nooooo!!!”, dovuti all’argomento dello spettacolo: la storia dell’ Unione Europa… Ma si può sapere cosa passava per la testa della prof. quando ha scelto questo tema?!
Poi è arrivata l’assegnazione dei ruoli, che ha provocato, a essere onesti, altre proteste. Col passare del tempo, però, tutti hanno imparato ad apprezzare la propria parte, che fosse grande o piccola, impegnandosi al massimo nell’interpretazione. E poi è cominciato un lunghissimo periodo di prove, tra risate, pasticci e soprattutto… sgridate! Sì, perché all’inizio ben pochi riuscivano a calarsi nel personaggio e a memorizzare la parte.. E le prof. erano, a dir il vero, disperate!
Il percorso è stato lungo, impegnativo, a volte molto duro: tanti sono stati gli studenti che hanno dovuto rinunciare alle proprie attività pomeridiane e al tempo libero per partecipare ai rientri. Anche le prof ci hanno dedicato i loro pomeriggi, e per questo le ringraziamo.
Intanto, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese, lo spettacolo iniziava a prendere forma e, senza che ne avessimo immediata consapevolezza, i legami fra tutti noi, al di là della sezione di appartenenza, si andavano rafforzando in una maniera che nessuno avrebbe potuto preventivare.
Tante sono state le persone disponibili a sostenere il nostro progetto, aiutandoci nella realizzazione dei costumi, delle scenografie, delle coreografie, curando luci e impianti audio: a tutti mandiamo un caloroso abbraccio virtuale!
Finché il 3 maggio è arrivato, carico di una tensione che si poteva tagliare con il coltello. Una tensione buona, positiva, che diceva quanto tenevamo al nostro lavoro. E alla fine tutto è andato per il meglio… persino i ragazzi sono stati bravi nel loro balletto!
Beh, i balletti sono stati tutti meravigliosi!
Anche la parte recitata è stata un cult!
Pure le canzoni hanno sfondato!
Insomma, la nostra fatica è stata ampiamente ripagata dalla soddisfazione e dall’entusiasmo del pubblico che non ha lesinato applausi e risate. E poi, ce lo ricorderemo, quel qualcosa, quella sensazione che ti fa sentire appagato del tuo lavoro, che ti dice che stai facendo qualcosa di grande e lo stai facendo bene, che ti fa venire voglia di abbracciare chiunque sia lì con te perché ha condiviso un lunghissimo progetto, che, sì, ti ha fatto crescere.
Chiara Bonini, Flora Bovolenta, Clarissa Dal Secco