Istituto comprensivo paritario cattolico

Il racconto di un pomeriggio nella Sesto d’altri tempi

Tutti in biblioteca, anzi… tutti in Villa Visconti D’Aragona.

In confidenza … possiamo dircelo che le classi quinte non sono sempre impegnate nell’ascolto di lezioni o nelle esecuzioni di esercizi nelle loro aule, che per quanto belle siano, sono sempre aule e creano un confine tra i bambini e il mondo che li circonda.

Affermiamo ciò perché Martedì pomeriggio, giorno 28 Febbraio 2017, in un clima più novembrino che carnevalesco, gli alunni, accompagnati dalle loro insegnanti si sono recati in visita alla Biblioteca Centrale della città di Sesto che, casualmente si raggiunge in una manciata di minuti dalla scuola. Qualcuno potrebbe pensare che le maestre abbiano organizzato l’uscita per stimolare i bambini alla frequentazione di luoghi pubblici come la biblioteca o che si siano dette tra loro:

– Dai… portiamoli in biblioteca, così aumentiamo il loro desiderio di leggere… ! Implicitamente avranno pensato anche quanto riportato, ma la finalità è stata tutt’altra: scoprire una parte della storia locale di Sesto, di cui proprio la biblioteca ne rappresenta un tassello.

Infatti, dopo la visita, la maggior parte dei partecipanti avrà raccontato ai genitori che quella che comunemente viene chiamata BIBILIOTECA, in realtà lo è diventata nel corso dei secoli… perché inizialmente era una villa, sì proprio una villa privata, dove abitava una famiglia, non una famiglia qualsiasi, ma la famiglia Parravicini, dei ricchi signori che hanno costruito la loro “casa”, dove sorge l’attuale Biblioteca Centrale.  La villa risale, per costruzione al 1532, quando un tale Giovanni Antonio Parravicini decise che l’abitazione di famiglia diventasse, pensate la coincidenza, una biblioteca e una pinacoteca private.

Ecco… proprio in una delle sale di Villa Parravicini (più conosciuta come Villa Visconti D’Aragona) le classi quinte si sono ritrovate immerse in un’atmosfera d’altri tempi, che niente ha in comune con gli scaffali e i tavoli della biblioteca. La sala, detta sala matrimoniale, affascina per il soffitto a cassettoni e per gli affreschi. Nessuno non ha potuto ammirarli, perché anche se un po’ segnati dal passare del tempo, raccontano il matrimonio di Giovanni Paravicini. Alle pareti, oltre che dei simpatici “putti”, ci sono ben quattro donne, che sono le ALLEGORIE (parolone per dei bambini di quinta) degli sposi. Semplicemente raffigurano le loro caratteristiche e quelle della biblioteca.

Il nostro accompagnatore, il Signor Francesco, ha voluto avvicinarci alla storia locale più vicina, per modo di dire, a noi. Ci ha mostrato un filmato sulla vita dei bambini del quartiere Falck, perché la nostra Sesto, negli anni sessanta era la città del ferro, era la città delle Acciaierie Falck (zona dell’ attuale Centro commerciale Il  Vulcano), dove migliaia di operai accorrevano al lavoro ogni mattina, per produrre il materiale con il quale sono state costruite tante ma tante strade, sparse in tutt’Europa.

Poi è stato spiegato da dove deriva il nome della nostra città, ma sarebbe troppo lungo raccontarlo. Magari… se passate da scuola, all’uscita delle 16 e fermate uno degli alunni di quinta, scoprirete il perché della scelta di SESTO SAN GIOVANNI.

Ci si è dilungati un po’, ma le classi quinte non potevano non raccontarvi cos’hanno scoperto della Biblioteca, che si trova nei paraggi della scuola.

Alla prossima scoperta… o meglio alla prossima uscita didattica, per dare l’idea di come a scuola si venga a conoscenza dei tempi che furono.

Un consiglio…, passate in Biblioteca e salite nella sala matrimoniale…: l’atmosfera non è da poco, è un ambiente accogliente e vi permette di respirare un po’ di storia della nostra Sesto.

Alunni e insegnanti delle classi quinte, sezioni A  e B

Condividi!

Altri articoli

festa della scuola 2024
ExtraDidattica

Festa della scuola 2024

In un clima sempre più diffuso di apatia e di fuga dalla realtà, il desiderio è quello di incontrare persone che ci testimoniano una pienezza

Il racconto di un pomeriggio nella Sesto d’altri tempi

Contattaci

Scrivici