Istituto comprensivo paritario cattolico

Le classi terze, quarte e quinte alla Scala di Milano

Ci scusiamo per il ritardo nella pubblicazione dell’articolo che leggerete, ma tra un’uscita didattica e un’esperienza educativa e tanti altri avvenimenti, l’anno scolastico è davvero ricco di appuntamenti e quindi può capitare di lasciare in coda qualche racconto di vita scolastica.

Però, nei giorni di vacanza previsti  per il Carnevale, abbiamo fatto un “repulisti” dei vari articoli e ci siamo accorti che mancava all’appello quello della Scala.

Allora eccoci pronti a raccontarvelo, perché comunque, che lo si legga prima o dopo, è sempre piacevole  sapere che alcune classi della primaria erano sedute sulle poltroncine della Scala di Milano

 

Lunedì 28 Novembre 2016, Scuola Santa Caterina da Siena. Cortile come un tappeto di foglie, via vai di bambini e genitori,momento di preghiera e… poi scatta l’ora x: terze, quarte e quinte, tutte in fila, come la falange di un esercito, partono in direzione metropolitana Sesto Rondò. Ma dove mai andranno tutti quegli alunni, seguiti dagli insegnanti, trai quali la maestra Laura, la coordinatrice, alle nove di mattina e di Lunedì?

Andranno alla Scala di Milano. Sì proprio alla Scala, quell’edificio che si ammira dalla piazza del Comune di Milano, quel palazzo che ti trovi davanti dopo aver percorso la luccicante galleria  Corso Vittorio Emanuele o quel palazzo che vedi in televisione, in occasioni d’importanti spettacoli. Magari qualcuno c’è già stato, ma la Scala crea sempre emozione. I bambini sono eccitati, sanno che vanno alla Scala, sanno che ci sono delle regole da rispettare e che devono comportarsi educatamente e sanno che i loro insegnanti, in particolare il maestro di Musica, ha fatto loro un regalo indimenticabile: andare a vedere un’opera lirica, per bambini nel teatro magico di Milano.

Dopo il tragitto in metropolitana, durante il quale non sono mancati sorrisi e sorrisetti ai bambini da parte dei passeggeri, si giunge a Palazzo Marino e di fronte … c’è la Scala, la vera Scala, che non è un edificio appariscente all’esterno, ma comunque ha il suo fascino.

Gli insegnanti e i gentili accompagnatori si suddividono gli alunni, classe per classe e … si entra!

C’è chi ha il posto in platea e c’è chi ha il posto sul palco, ma dovunque si è seduti, si è sempre a teatro. L’ambiente è elegante e sfarzoso, ti rimanda a quel qualcosa di antico e di sublime, che solo alla Scala puoi percepire. È come se, per incantesimo, ci si ritrovi in  uno o due secoli indietro, tanto che alcune bambine erano dubbiose riguardo al loro abbigliamento:

– Forse dovevamo metterci l’abito lungo …da dama …!

Ma no! Che dame e che cavalieri! Oggi la Scala è tutta per gli alunni della Scuola Santa Caterina e per i loro insegnanti e quindi va benissimo il nostro look!

Si spengono le luci, entra l’orchestra, inizia l’opera : La Cenerentola (opera lirica per bambini dalla celeberrima Cenerentola di Gioacchino Rossini).

Gli alunni, gli insegnanti, gli accompagnatori sono attentissimi; si susseguono scene buffe e meno buffe e… il bello è che gli attori recitano cantando, quindi bisogna avere un ottimo udito!

Si coglie la trama della fiaba originale, perché c’è la povera Cenerentola, trattata male dalle sorelle, goffe, altezzose e senza cuore e c’è in previsione il gran ballo, dove il Principe Ramiro deciderà chi sarà la sua sposa…. Ma forse c’è una novità: il principe si traveste da cameriere e il suo cameriere da principe, per capire quale sorella fosse degna di diventare la promessa sposa.

Poi arriva il gran giorno del ballo, con le sorelle in adrenalina pura per sapere il verdetto: chi delle due sarà la sposa del principe Ramiro? Ma ecco che in platea e sui palchi si crea un po’ di fermento: al ballo arriva Cenerentola, vestita da dama e si rompe l’incantesimo: Ramiro non è il cameriere ma è il principe, di cui lei s’era innamorata la prima volta che l’aveva visto a casa sua.

Cenerentola, intanto scappa… perde la scarpina e le sorelle diventano vipere. C’è qualche spettatore che ridacchia ed è giusto: guarda com’è strano il destino.

Tutti tifano, in modo pacato, per Cenerentola e… infatti, alla fine lei diverrà la sposa del Principe Ramiro e… tutto vissero felici e contenti!

L’opera termina ma… non si va subito via: foto e autografi con gli attori, una bella foto davanti alla Scala e una sulle gradinate del Duomo.

L’articolo non è dei più succinti, ma non si poteva liquidare in due parole la visita alla Scala.

Gli alunni e gli insegnanti sperano di rendere partecipi i lettori del loro indimenticabile Lunedì.

Docenti e alunni delle classi  terze, quarte e quinte.

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