Il cristiano non può fare a meno dell’Eucaristia. Come la vita naturale non può sussistere se le manca l’alimento, così anche la vita dell’anima.
La vita cristiana è spesso paragonata dal grande Sant’Agostino al viaggio dell’Esodo: come il popolo d’Israele, uscito dalle acque del mar Rosso, ha peregrinato a lungo nel deserto prima di giungere alla terra promessa, così anche il cristiano, deve percorrere un tratto di esistenza, più o meno lungo, prima di giungere alla meta del suo cammino: l’incontro con Lui.
Come Israele nel suo cammino ha sperimentato la provvidenza di Dio che è venuto incontro alla sua debolezza fornendogli la manna e l’acqua scaturita dalla roccia, così anche al cristiano Dio fornisce un cibo e una bevanda spirituale che lo fortificano contro ogni prova e tentazione, perché in questo viaggio, che è la vita, non ci sentiamo mai soli, ma possiamo confidare in Lui che si fa cibo per noi.
Con questo spirito nel cuore abbiamo celebrato la S. Messa all’inizio dell’anno scolastico.
Abbiamo chiesto ancora una volta la grazia di sentire rivolte a noi le parole del Signore Gesù che ci chiama non a rimanere seduti nelle nostre false sicurezze, ma che ci sprona a rimetterci in viaggio verso di Lui.
Come per Zaccheo, il personaggio del Vangelo che abbiamo incontrato durante le Giornate dell’Accoglienza, anche noi ci sentiamo guardati da Gesù. Non perché perfetti e giusti Egli ci chiama a stare con sé, ma unicamente perché preferiti.