Istituto comprensivo paritario cattolico

RIBELLE PER AMORE. Don Enrico Mapelli e il 25 aprile alla Santa Caterina

La celebrazione dell’Anniversario della Liberazione è molto sentito all’interno della nostra comunità. Infatti la storia della nostra parrocchia è stata contrassegnata, negli anni cruciali dal 1943-45, da diverse figure che parlano ancora oggi di amore per il Vangelo, di libertà e democrazia.

In modo particolare l’oratorio San Luigi e la Scuola Santa Caterina divennero autentici focolai della Resistenza.

Sacerdoti, religiose e giovani si misero in gioco direttamente per essere testimoni autentici del valore della dignità della persona umana contro i soprusi causati dalla guerra e dalla dittatura nazi-fascista.

Dopo l’Armistizio (l’8 settembre 1943), con la nascita della Repubblica sociale e l’occupazione tedesca, il parroco don Enrico Mapelli, insieme ad alcuni dei suoi “ragazzi”, diede vita a una vera e propria organizzazione clandestina per dare supporto ai partigiani, nascondere i renitenti alla leva forzata, impedire la deportazione di lavoratori italiani in Germania, salvare ebrei e perseguitati.
Il teatro parrocchiale, che si trovava all’asilo Petazzi, divenne la sede del comando della 25ͣ Brigata del popolo, ma anche – insieme all’oratorio San Luigi – nascondiglio sicuro per i ricercati dalle milizie fasciste, deposito di armi, centro di raccolta e diffusione della stampa democratica. E per superare le divergenze fra le diverse anime della resistenza sestese, lo stesso don Mapelli mise a disposizione la casa parrocchiale per le riunioni del Comitato di liberazione nazionale, assumendo il delicato ruolo di tesoriere.
I fascisti erano a conoscenza dell’operato del parroco, tanto che il comandante della Brigata nera “Resega” negli ultimi giorni del 1944 scriveva nel suo rapporto: «Altro da far saltare sarebbe il prevosto di Sesto San Giovanni, certo don Mapelli, che tanti danni ha già arrecato al governo della Repubblica sociale… La sua parrocchia è un formicaio di antifascisti, di ribelli, di sabotatori». Parole che oggi suonano come un encomio alla memoria di questo sacerdote: “ribelle”, sì, ma per amore.
Nell’imminenza dell’insurrezione, don Enrico chiese alle suore di allestire presso l’asilo una sorta di pronto soccorso. Un ospedale da campo che si rivelò provvidenziale e che, all’indomani del 25 aprile, venne subito trasformato, con la benedizione del cardinal Schuster e sotto l’egida del Vaticano, in un centro di raccolta e di cura per i nostri militari che tornavano dai lager nazisti. Anzi, lo stesso coadiutore di don Mapelli, don Pietro Greco, insieme ad alcuni volontari, si recò più volte in Germania per riportare a casa centinaia di internati e di deportati.
Facendo un bilancio di quanto era stato fatto dalla chiesa di Sesto durante la Resistenza, il prevosto affermò con umiltà che il merito era «soprattutto dei miei parrocchiani e di tutti i cattolici della città».
Città che, in tutte le sue componenti, lo pianse come un padre quando da lì a non molto, nel 1948, don Enrico lasciò questa vita terrena.

Ringraziamo le  autorità cittadine presenti, le Associazioni partigiane e gli alpini, per aver condiviso con noi la celebrazione del 25 Aprile.

 

Condividi!

Altri articoli

copertina intervista
Notizie

Fondazione Mediolanum per la Santa Caterina

Il nostro Istituto ringrazia Fondazione Mediolanum per il contributo che ci permetterà di garantire un accesso inclusivo alle tecnologie informatiche e la fruizione dei progetti

copertina intervista (1)
Notizie

Biglietti vincenti – Lotteria 2024

Ecco l’elenco dei biglietti estratti, vincitori dei premi della Lotteria della Festa della scuola 2024! I premi potranno essere ritirati a scuola entro e non

RIBELLE PER AMORE. Don Enrico Mapelli e il 25 aprile alla Santa Caterina

Contattaci

Scrivici