Istituto comprensivo paritario cattolico

La consegna della pagella del primo quadrimestre – un momento di condivisione e crescita reciproca

Alcune settimane orsono ho partecipato al momento introduttivo del “rito” della consegna delle pagelle per i bimbi e le bimbe della scuola primaria. Provo a riassumere per iscritto quanto ho cercato di comunicare ai tantissimi genitori presenti.

Cosa dovrebbe esprime il voto in pagella?

Anzitutto mi sono chiesto che cosa il voto dovrebbe esprimere. E non è difficile intuire come dietro a quel numero che appare in pagella gli insegnanti sono chiamati a fotografare molto più che il puro rendimento scolastico, molto più che la capacità dei ragazzi di appropriarsi di quella materia, di quella disciplina. Insomma, come fare a dire se quel bimbo, quella bimba, sono capaci di fare le cose insieme agli altri? Come dire se sono attenti ai compagni più affaticati e in difficoltà? Come trasmettere il senso di classe che sono chiamati a maturare?

L’espressione della crescita umana dell’alunno

Insomma, non possiamo accontentarci di un voto che parli solo di “profitto”. Abbiamo bisogno di un voto che racconti della crescita umana complessiva dell’alunno. Già, perchè poi nella vita, mica basterà saper leggere e far di conto. Nella vita, perchè ci sia qualche probabilità di successo, non saranno sufficienti i titoli e i master. I nostri allievi – per trovarsi bene nella vita – avranno bisogno di affinare ben altre abilità, come lo spirito di squadra, la capacità di fare i conti con frustrazioni e insuccessi, la saggia composizione tra tenacia ed elasticità, …

Un momento di responsabilizzazione reciproca

E allora non facciamone un dramma se qualche voto non sarà stato all’altezza delle attese, sconfiggiamo la tentazione di trasformarci in rappresentanti sindacali per difendere i figli dalle vessazioni degli insegnanti. Un brutto voto, una nota, facciamoli diventare un trampolino di lancio verso un rinnovato senso di responsabilità e di impegno. Se la scuola è anche severa, lo è all’interno della cornice di un grande amore per i suoi allievi. Il mondo fuori apparentemente è più tollerante e sembra non chiederti niente. Ma poi, quando sgarri, non ti perdona nulla…

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