Istituto comprensivo paritario cattolico

Amoris Laetitia – ancora sulla educazione alla fede

Anche in questa puntata a commento dell’ Amoris Laetitia parliamo di educazione alla fede dei nostri figli. Se volete, andare a leggere il passo n. 288 nel quale papa Francesco sostanzialmente ricorda come in questo ambito non si vive di rendita e che un metodo educativo che ha funzionato col primo figlio, col secondo spesso si mostra fallimentare.

Educazione alla fede: operazione da reinventare per ogni figlio in ogni fase della sua crescita

L’educazione alla fede è operazione sempre da inventare, anche a motivo del cambiare dei figli. Le spiegazioni che potevano andare bene al bimbo delle elementari ovviamente non tengono nella fase della preadolescenza o addirittura dell’adolescenza. E tu, genitore, ti senti spiazzato. Ma la domanda è: “che cosa fai per trovare gli strumenti più idonei per proporre ai figli l’esperienza spirituale in modo che la loro libertà venga adeguatamente stuzzicata, senza imposizioni che finirebbero per generare solo rifiuto?”.

Lasciate che la fede continui ad essere un avventura

Il nodo dunque riguarda la nostra capacità di adulti di lasciare che la fede continui ad essere un’avventura per noi. Lasciatemi allora terminare queste brevi note che un passaggio geniale dell’omelia del nostro Arcivescovo Mario Delpini nello scorso Natale. Un passaggio che affido alla vostra lettura e che si pone prima di qualsiasi riflessione di metodo:

“Come è possibile fare a meno di Dio? Quale presunzione ottusa ha convinto gli uomini e le donne del nostro tempo a vivere senza Dio, a vivere senza pregare? Quale assurdo groviglio di disperazione e di distrazione, di risentimento e di mortificata razionalità ha insinuato la persuasione che siamo condannati a morte, che il nostro destino è il nulla, che è meglio rassegnarsi a svanire come cenere al vento e che conviene vivere allegramente la morte piuttosto che desiderare ardentemente la vita, la vita eternamente felice? Quale egoismo spropositato ha indotto a pensare che l’io è il centro del mondo e il criterio del bene e del male, questo io fragile, smarrito, e insieme arrogante e suscettibile, che non può ammettere d’aver ricevuto la vita e si vanta di potersi dare la morte? Fratelli, sorelle, non so rispondere alla domanda sul percorso del sentire del nostro tempo, ma non posso tacere la rivelazione di questo Natale. L’uomo può decidere di fare a meno di Dio, ma Dio non può, non vuole fare a meno di ogni uomo, di ogni donna”.

Don Roberto Davanzo

Gestore dell’Istituto S. Caterina da Siena


Amoris Laetitia – 288 – Educazione alla Fede


"Amoris Laetitia - 288" L’educazione alla fede sa adattarsi a ciascun figlio, perché gli strumenti già imparati o le ricette a volte non funzionano. I bambini hanno bisogno di simboli, di gesti, di racconti. Gli adolescenti solitamente entrano in crisi con l’autorità e con le norme, per cui conviene stimolare le loro personali esperienze di fede e offrire loro testimonianze luminose che si impongano per la loro stessa bellezza. I genitori che vogliono accompagnare la fede dei propri figli sono attenti ai loro cambiamenti, perché sanno che l’esperienza spirituale non si impone ma si propone alla loro libertà. È fondamentale che i figli vedano in maniera concreta che per i loro genitori la preghiera è realmente importante. Per questo i momenti di preghiera in famiglia e le espressioni della pietà popolare possono avere maggior forza evangelizzatrice di tutte le catechesi e tutti i discorsi. Desidero esprimere in modo speciale la mia gratitudine a tutte le madri che pregano incessantemente, come faceva santa Monica, per i figli che si sono allontanati da Cristo.

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