Istituto comprensivo paritario cattolico

Uscita a Monza

Un mercoledì mattina noi alunni delle classi 1e della scuola secondaria siamo andati a Monza a vedere il Duomo, la Corona ferrea, la cappella della regina Teodolinda e il Museo del Duomo. Arrivati col treno regionale ci siamo divisi nelle due classi. Una sarebbe entrata nel Duomo, nel Museo e nella cappella, mentre l’altra sarebbe stata fuori a vedere il centro storico, l’Arengario e il Ponte dei Leoni, poi si sarebbero date il cambio.

Il mio gruppo ha iniziato dal Duomo. Era davvero bellissimo, lungo tutte le navate era pieno di affreschi, ma le cose che mi hanno colpito di più sono state due: una era l’ambone, sul quale era rappresentato un Vangelo aperto sopra una cascata d’acqua alla quale si abbeverava un pavone. Infatti sulle pagine del Vangelo è scritto: “Chi ha sete venga a me e beva”. La seconda era una panca dove si sedeva la congregazione municipale del Comune di Monza.

Successivamente ci hanno fatto entrare nella cappella della regina Teodolinda, dove è custodita la Corona ferrea. Nella cappella ci hanno spiegato che tutti gli affreschi sono fatti su sfondo oro e che, in realtà, non sono affreschi perché gli affreschi vengono dipinti sul muro ancora fresco; mentre quei disegni erano fatti sul muro secco, quindi erano dipinti su secco. In più, ci hanno detto che nella cappella è presente la prima raffigurazione dei confetti della storia. Riguardo alla corona, invece, ci hanno poi spiegato che per i Longobardi le corone erano votive e che l’altare in cui era conservata l’aveva fatto costruire re Umberto I di Savoia, che però non l’ha mai indossata.

Dopo aver visto la cappella abbiamo visitato il Museo; c’erano un sacco di oggetti dei Longobardi, ma le cose che mi hanno colpito di più sono state tre. Una erano gli arazzi, la seconda era una statua della regina Teodolinda che donava il Duomo alla città (che poi ho scoperto essere il modello preparatorio per la seconda guglia del Duomo), la terza era lo stocco di Estore Visconti, una spada decorativa sopra la quale erano incise le lettere E.V. Finito di vedere il Museo abbiamo dato il cambio all’altra classe. Arrivati alla Torre di via Lambro, la prof. ci ha fatto vedere tutti i tipi di finestre presenti e ci ha spiegato come si chiamavano. Andando avanti abbiamo visto il Ponte dei Leoni e abbiamo notato che sotto il livello della strada c’erano i resti dell’antico ponte romano che c’era prima. Infine, abbiamo visto l’Arengario. Secondo me era davvero interessante, la prof. ci ha spiegato che gli anelli presenti sulle colonne servivano a legare il bestiame, perché lì facevano il mercato. In più, ci ha spiegato che la piazza dell’Arengario era vicina a quella del Duomo perché quando fu costruito, nel XIII secolo, le famiglie ricche iniziavano a prendere il potere, quindi decisero di fare una piazza per far capire che lì non c’era solo un potere. Rebecca Borgonovo – 1^A

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