Quando la coordinatrice Laura e don Andrea mi hanno detto che sarei andata ad Alassio con le due quinte per ben quattro giorni ho pensato che questa poteva essere una bella occasione per i ragazzi, non pensavo potesse esserlo anche per me. Innanzitutto la compagnia di Don Andrea che con i suoi passi lunghi ci ha guidati in bei posti ma soprattutto ci ha rilanciati con le sue parole: racconta, spiega, fa riflettere i ragazzi e, senza cercare risposte affrettate o banali, ci spinge al fondo della domanda, sempre partendo dall’esperienza, che è l’unica modalità con cui ci è possibile entrare in relazione con la realtà.

Poi ci sono stati gli incontri, quelli che non ti aspetti: tre giovani educatori che hanno allietato questa vacanzina con la loro spensieratezza, il loro modo semplice ma benevolo di rapportarsi con i bambini.

In questi giorni sono sempre riuscita a cogliere, in trasparenza, quel desiderio con cui tutto è iniziato: nei giochi in spiaggia, nella partite di pallavolo, negli occhi delle ragazzi quando abbiamo mangiato la pizza in spiaggia, nella messa di don Andrea, nelle partite a Uno. Mi tornano in mente fotogrammi e volti: Simona, Barbara, i ragazzi di quinta, Tommy, Riky, Davide…

Lo sguardo e l’attenzione, di Laura e di don Andrea per ognuno di noi sono stati il primo motore per la mia partecipazione alla vacanza. Perché è sempre a causa e grazie a delle presenze che ci muoviamo, come tutto e tutti, in questi giorni, mi hanno testimoniato: presenze che ci gridano che nell’amicizia con Gesù siamo lieti e che siamo fatti per quell’infinito desiderio che ci scoppia dentro.

Evelyn Saladino

Insegnante scuola primaria

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